Home » COMUNICATI STAMPA

COMUNICATI STAMPA

comunicato stampa del 30 ottobre 2023

Gravi criticità assistenziali della Medicina Trasfusionale ASP di Agrigento. Il grido d’allarme di Bonsignore (Cimo Sicilia) che scrive all’assessore regionale alla Salute denunciando la “possibile interruzione di pubblico servizio”

 

“Denunciamo gravi criticità assistenziali riguardanti la Medicina Trasfusionale del Presidio ospedaliero San Giovanni di Dio di Agrigento, dove si registra una carenza di dirigenti medici tale da non consentire più, a breve, di espletare il servizio di Pronta Disponibilità notturna e festiva”. Lo scrive, il segretario regionale di Cimo (Confederazione Italiana Medici Ospedalieri) Giuseppe Bonsignore, in una lettera inviata all’assessore regionale della Salute Giovanna Volo, al Dirigente generale del Dipartimento - pianificazione - strategica (Dps) Salvatore Iacolino, al Dirigente generale del Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (D.A.S.O.E.) Salvatore Requirez, al Prefetto della Provincia di Agrigento Filippo Romano e per conoscenza al Commissario dell’ASP di Agrigento Mario Zappia, invitando i destinatari della missiva ad intervenire tempestivamente per scongiurare quanto segnalato. “La dotazione organica della Medicina Trasfusionale di Agrigento, che opera su due distinti Presidi Ospedalieri (Agrigento e Canicattì) - sottolinea  il segretario regionale del sindacato dei medici ospedalieri - prevede un Direttore di Unità Operativa Complessa oltre a 6 dirigenti medici al Presidio ospedaliero “San Giovanni di Dio” di Agrigento e 4 dirigenti medici al Presidio ospedaliero “Barone Lombardo” di Canicattì. In atto sono presenti oltre al Direttore di UOC (Unità Organizzativa Complessa), 2 dirigenti medici a tempo indeterminato (di cui 1 esentato da attività notturna per motivi di salute) più un dirigente medico a tempo determinato ad Agrigento e nessun dirigente medico a Canicattì”. Tale drammatica situazione - aggiunge Bonsignore - non consente ormai da tempo la copertura del servizio di guardia notturna da parte del personale medico limitandosi, finora, allo svolgimento della sola pronta disponibilità notturna e festiva, per fronteggiare le emergenze/urgenze (ad es. grave sanguinamento acuto per politrauma da incidenti automobilistici, ferite da arma da fuoco, sanguinamento intra e peri- operatorio, CID post-partum, etc.)”. “A breve non sarà più possibile nemmeno la copertura del servizio di Pronta Disponibilità - tuona Bonsignore - come più volte segnalato dal Direttore della UOC di Medicina Trasfusionale, Dr Filippo Buscemi, che ha reiteratamente richiesto di avviare rapidamente il reclutamento di dirigenti medici in grado di garantire il regolare funzionamento dell’UOC da lui diretta”. Purtroppo, ad oggi, non risulta essere arrivato alcun riscontro né formale né concreto, dal parte della Direzione Aziendale nonostante la più recente segnalazione da parte del Dr Buscemi che il servizio di Pronta Disponibilità risulta coperto fino al prossimo 19 novembre. Si profila all’orizzonte - conclude Bonsignore - la possibilità di un’interruzione di pubblico servizio che potrebbe comportare importanti conseguenze sulla salute pubblica dei cittadini ricadenti nel territorio di competenza dei due Presidi Ospedalieri”. 

 

 

_____________________

Salvo Messina                 

 Giornalista                          

Tessera Ordine n. 70152  

COMUNICATO STAMPA 8 OTTOBRE 2023

 

Bonsignore (Cimo Sicilia): “La riforma della sanità siciliana deve prima passare dal confronto con le organizzazioni sindacali

 “La bozza di revisione della Legge 5 del 2009 fatta circolare nei giorni scorsi e pubblicata da alcuni mezzi di informazione, non poteva non suscitare un vero e proprio vespaio”. Lo dichiara in una nota, il segretario regionale CIMO (Confederazione Italiana Medici Ospedalieri) Giuseppe Bonsignore.  “Il contenuto di quello che l’Assessore regionale alla Salute Giovanna Volo ha definito “ipotesi di studio” - aggiunge il dirigente sindacale - era stato, a grandi linee, preannunciato alle organizzazioni sindacali della dirigenza medico-sanitaria nel corso di un confronto tenutosi il 18 settembre scorso, accompagnato dall’impegno di una preventiva consultazione degli stessi sindacati”. “Oggi - evidenzia Bonsignore - viene fuori questa bozza avanzata, quasi un testo di Legge già preconfezionato senza che ci sia stato alcun ulteriore confronto e tanto meno alcuna informazione preventiva. Senza entrare nel merito del testo - conclude Bonsignore -  troppe sarebbero le sottolineature da fare, riteniamo imprescindibile il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali che rappresentano gli operatori del settore, sulle cui spalle alla fine verrebbero a ricadere gli effetti della nuova riforma che, a una prima lettura, rischiano di essere devastanti”.

 

 

_____________________

Salvo Messina                 

Giornalista                          

 Tessera Ordine n. 70152     

comunicato stampa 13 giugno 2023

Salviamo la sanità pubblica”: il 15 giugno sit-in e flash mob a Catania. Medici, sanitari e cittadini si incontreranno in piazza Università alle ore 11.00 per manifestare in difesa del Servizio sanitario nazionale (SSN)

«Il Servizio sanitario nazionale è prossimo al collasso. È questo il risultato di oltre un decennio di definanziamento, di chiusure di ospedali e reparti, di tagli indiscriminati al personale, ai posti letto e ai servizi». Lo denuncia una nota l’intersindacale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria Sicilia.            «Una crisi che riguarda tutta Italia, e che risulta ben tangibile in Sicilia: le condizioni di lavoro negli ospedali sono insostenibili, e incentivano una fuga oramai inarrestabile del personale sanitario verso le strutture private. Fuga che crea inevitabilmente dei vuoti dorganico che non si riescono a colmare, poiché i giovani non vogliono più lavorare nella sanità pubblica. E le conseguenze ricadono sui pazienti, costretti ad attese infinite per qualsiasi prestazione. Il rischio che la sanità pubblica fallisca, quindi, è un problema che tocca da vicino sia il personale sanitario che i cittadini». Per questo i sindacati dei dirigenti medici, veterinari e sanitari, insieme alle associazioni di pazienti e di cittadini, manifesteranno – contemporaneamente ad altre decine di città in tutta Italia – il 15 giugno alle ore 11.00 a Catania, in Piazza Università, per chiedere di salvare il Servizio sanitario nazionale.  «Chiediamo un aumento degli investimenti in sanità e leliminazione dellanacronistico tetto di spesa per il personale che, fermo al 2004, impedisce le assunzioni dichiarano i segretari e i presidenti regionali dellintersindacale della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria, che riunisce le sigle ANAAO ASSOMED, CIMO-FESMED, AAROI-EMAC, FASSID, FP CGIL Medici e dirigenti SSN, FVM, UIL FPL Coordinamento delle aree contrattuali medica, veterinaria, sanitaria e CISL Medici -. E soprattutto chiediamo un contratto collettivo nazionale che migliori radicalmente le condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari. La trattativa per il rinnovo del CCNL del triennio 2019-2021 è in corso, e stanno emergendo proposte inaccettabili: dai servizi e la pronta disponibilità da prestare in più presidi, spesso distanti decine di chilometri, ai direttori di reparto sostituiti da medici con una specializzazione diversa. Non è così che si rende il Servizio sanitario nazionale attrattivo per i giovani, e non è così che si frena la fuga dei medici dagli ospedali pubblici». «Se non si migliorano le condizioni di lavoro – concludono i rappresentanti della dirigenza sanitaria della regione Sicilia – negli ospedali pubblici non lavorerà più nessuno, e i cittadini saranno costretti a pagare per essere curati e assistiti. Dinanzi alle politiche degli ultimi anni, portate avanti da partiti di ogni colore, sorge il dubbio che il fine ultimo sia proprio questo: far fallire la sanità pubblica ed incentivare quella privata. Un progetto che sanitari e cittadini devono contrastare, insieme». 

 

 

_____________________

Salvo Messina                                                                       

Giornalista                        

Tessera Ordine n. 70152      

comunicato stampa 10 giugno 2023

Bonsignore (Cimo Sicilia):All’Ospedale di Caltagirone trovata la soluzione alla carenza di medici, dopo i gettonisti arrivano i medici doppionisti”

 

“Per sopperire alla gravissima e ormai cronica carenza di medici al Pronto Soccorso di Caltagirone i vertici aziendali non sanno più a che Santo votarsi e quindi preferiscono ignorare il problema, nascondendo, come gli struzzi, la testa sotto la sabbia, mollando la patata bollente nelle mani del Direttore Medico di Presidio facente funzione che sembra aver escogitato una soluzione del tutto “originale”. Non potendo più fare ricorso ai cosiddetti medici gettonisti e neppure a medici cubani o argentini, vengono “deportati” medici da altri Reparti ma con l’incombenza di dover espletare, allo stesso tempo, sia il turno in Pronto Soccorso che quello in Reparto”. Lo dichiara in una dura nota, il segretario regionale CIMO (Confederazione Italiana Medici Ospedalieri) Giuseppe Bonsignore. Oggi, quindi, si rilancia - tuona Bonsignore - e la fantasiosa soluzione escogitata dal Direttore Medico di Presidio facente funzione, Dr.ssa Giacoma Di Martino, è quella di sdoppiare le truppe residue. Si parla ora della figura del medico ubiquitario che da reperibile si ritroverà invece a dover garantire la presenza fisica sia in Pronto Soccorso che, contemporaneamente, rispondere alla chiamata in Medicina Interna qualora ce ne fosse bisogno, sempre che abbia il tempo per farlo e non sia nel frattempo impegnato ad assistere un paziente con l’infarto o altra patologia di emergenza. In quel caso, amen. Ecco la soluzione più semplice, il medico doppionista”! “Come è possibile non averci pensato prima d’oggi? E se riuscissimo a dotare questi medici anche di qualche superpotere forse potrebbe bastare un medico di guardia per l’intero ospedale. A parte la triste ed inevitabile ironia - aggiunge il dirigente sindacale - la nostra segnalazione non è mirata a difendere i pur legittimi interessi dei medici che si vedono sbattuti a destra a sinistra con ordini di servizio emanati oggi per domani; il problema vero è che con queste decisioni che hanno il sapore amaro dell’improvvisazione e dello scaricabarile si finisce col mettere a rischio la sicurezza delle cure, la salute e la vita stessa dei malcapitati pazienti dell’ospedale di Caltagirone. A fronte delle inevitabili polemiche sollevate perfino da qualche Direttore delle Unità Operative coinvolte da tale sconsiderato provvedimento - sottolinea Bonsignore - il Direttore Medico di Presidio rilancia e con una nota indirizzata a una serie di Primari e Capi Dipartimento e, solo per conoscenza, ai vertici aziendali, minaccia addirittura denunce qualora non venisse rispettato quest’ultimo diktat. Siamo ormai arrivati alla tragicommedia e nessuno dei soggetti che dovrebbero almeno provare a risolvere un problema tanto grave ha finora dato qualche segno vitale, né il Commissario Straordinario dell’ASP di Catania, né il suo Direttore Sanitario né, tantomeno, i vertici dell’Assessorato Regionale della Salute. Dietro l’angolo - conclude Bonsignore - ci sono l’interruzione di pubblico servizio e la mancata continuità assistenziale, nella speranza che non succeda qualcosa di più grave e che, come spesso accaduto in passato, dove non arrivano i manager e la politica giunge alla fine la Magistratura quando è ormai troppo tardi”.

 

 

_____________________

Salvo Messina                 

Giornalista                          

 Tessera Ordine n. 70152   

Comunicato stampa del 22 maggio 2023

Aggiornato il Protocollo di intesa sulle stabilizzazioni dei precari: anche per la dirigenza medica e sanitaria le stabilizzazioni hanno la priorità sulle procedure concorsuali.

 

Si è svolta questa mattina presso i locali dell’Assessorato Regionale della Salute il confronto con le Organizzazioni sindacali della dirigenza medica e sanitaria per chiarire alcuni aspetti della recente direttiva emanata dall’Assessore Giovanna Volo che rischiavano di vanificare la norma di legge non vincolando le Azienda sanitarie alla sospensione delle procedure concorsuali prima di aver proceduto con la stabilizzazione dei precari. Al termine del Confronto l’Assessore, Giovanna Volo, affiancata dal Direttore Generale del Dipartimento Pianificazione Strategica, Dott. Salvatore Iacolino, hanno accolto le richieste avanzate dalle Organizzazioni sindacali predisponendo un nuovo Protocollo di intesa che riguarda esclusivamente la dirigenza medica e sanitaria in cui viene precisato come le procedure concorsuali, anche quelle già avviate, potranno essere portate a termine solo al termine della ricognizione propedeutica alla stabilizzazione dei precari nel limite del 50% delle risorse economiche assunzionali di ciascuna azienda. È stata inoltre accolta un’ulteriore modifica al testo previgente che riguarda i criteri di priorità, sulla cui base la precedenza alla stabilizzazione verrà riconosciuta al personale reclutato con rapporto di lavoro a tempo determinato a seguito di selezione pubblica indetta dall’azienda procedente, in subordine da altra azienda del Sistema sanitario regionale e in ulteriore subordine da altra azienda del Sistema sanitario nazionale. Il nuovo Protocollo è stato questa volta siglato, oltre che dall’Assessore, da tutte le Organizzazioni sindacali presenti al confronto, che esprimono soddisfazione per il risultato raggiunto a seguito della proposta unitaria formulata dalle Organizzazioni sindacali e accolta dai vertici della sanità regionale.

 

 

==============                    

Salvo Messina                                                                     

Giornalista                    

 Tessera Ordine n. 70152